martedì 30 settembre 2008

Trenitalia e managers esilaranti

Ferrovie: per Alta velocita' nuovi aumenti dal 14 dicembre

(ANSA) - ROMA, 30 SET - In arrivo nuovi aumenti dei biglietti dei treni, in concomitanza con il nuovo orario invernale che entrera' in vigore il 14 dicembre.I rincari riguarderanno i nuovi servizi per l'alta velocita'. 'Faremo aumenti si' ma non ci porteremo ai livelli delle ferrovie francesi',ne' di quelle tedesche, ha detto l'ad delle Ferrovie Mauro Moretti parlando al tavolo di conciliazione con le associazioni dei consumatori. L'alta velocita' 'non deve essere un servizio di elite ma di massa',ha aggiunto.A proposito della liberalizzazione del trasporto ferroviario, che scattera' dal 2010, Moretti ha sottolineato come in Italia ''le maglie siano piu' larghe rispetto ad altri paesi, corriamo il rischio che francesi e tedeschi si prendano tutto, sia sul trasporto aereo che su quello ferroviario', ha detto. Intanto oggi l'azienda ferroviaria ha siglato un protocollo d'intesa con le principali associazioni dei consumatori per la risoluzione amichevole delle vertenze tra le Ferrovie e i clienti. In via sperimentale, il protocollo delinea le nuove procedure di conciliazione e prevede la sperimentazione della procedura per 12 mesi, a partire dal 1 gennaio 2009. Quale terreno di prova e' stata scelta la linea Milano-Napoli, sulla quale si concentra il 35% dei reclami relativi al traffico passeggeri nazionale.(ANSA).
ANSA

http://www.ilmessaggero.it/ 30/09/08

"'Faremo aumenti si' ma non ci porteremo ai livelli delle ferrovie francesi',ne' di quelle tedesche, ha detto l'ad delle Ferrovie Mauro Moretti parlando al tavolo di conciliazione con le associazioni dei consumatori".
Ora mi sono chiare molte cose: è di nuovo iniziato Zelig e gli amministratori del Gruppo Ferrovie dello Stato stanno provando le loro migliori esibizioni. Prima l'esilarante Dr. Soprano, in una memorabile gag, incolpa gli animali domestici di essere i responsabili dello stato di degrado e sporcizia presenti sui tutti i vagoni in Italia (sporcizia intollerabile perfino sugli Eurostar di prima classe e, questo, posso anche capirlo: è giusto che più si paghi e più si abbia diritto a "monnezza" in quantità superiore), ispirandosi ad una normativa del modello di trasporto ferroviario spagnolo tralasciando che la normativa spagnola prevede il rimborso totale del prezzo del biglietto per soli 5 (cinque) minuti di ritardo e cerca di convincere l'opinione pubblica della sua inutile e fantasiosa intelligenza con la sua ordinanza e adesso il suo collega, Dr. Moretti, ci dice che ci aumenta i prezzi dell'Alta Velocità senza arrivare ai livelli delle ferrovie francesi e/o di quelle tedesche!!
Ovviamente lui si riferisce alle tariffe: la qualità del servizio e l'orario è inversamente proporzionale alla quantità di pulci, zecche e parassiti vari che troviamo sui treni delle ferrovie.
Ma cosa significa la qualità del servizio per il Gruppo Ferrovie dello Stato? Cos'è l'efficienza?
Da quanto affermano i suoi più alti dirigenti è qualcosa che va oltre ogni immaginazione!

"Tanto per fare un esempio e divertirci un poco, come termine di paragone, immaginiamo di imbarcarci su una nave spaziale. Senza andare troppo lontano, ci basterà arrivare ai confini del nostro sistema solare, tanto per farci un'idea di quanto è grande lo spazio e quanto è piccola la competenza dei managers delle ferrovie.
Anche in questo caso, mi spiace dirvelo, come sui treni, non arriveremo in orario per la cena.
Vi siete mai chiesti perché sui libri il sistema solare non è stato mai disegnato in scala? Mai neppure lontanamente in scala? La maggior parte della carte scolastiche mostrano i pianeti che si susseguono a intervalli ravvicinati, ma questo non è che uno stratagemma necessario a farli entrare tutti nello stesso pezzo di carta. In effetti, le distanze sono talmente enormi che in pratica disegnare il sistema solare in scala è impossibile. Anche inserendo nei libri scolastici moltissime pagine ripiegate oppure usando un poster enorme, non ci si avvicinerebbe all'obiettivo. In un diagramma del sistema solare in scala, con la Terra ridotta al diametro di un pisello, Giove dovrebbe essere posto a oltre 300 metri dal nostro pianeta e Plutone sarebbe a due chilometri e mezzo (per giunta sarebbe all'incirca delle dimensioni di un batterio e quindi impossibile da vedere). Sempre usando la stessa scala, Proxima Centauri, la stella a noi più vicina, andrebbe collocata a 16.000 chilometri. Anche se si riducesse Giove alle dimensioni di un punto come quello che si trova alla fine di questa frase e Plutone a quelle di una molecola, quest'ultimo si troverebbe comunque a oltre 10 metri dalla Terra." (Bill Bryson - Breve storia di quasi ... tutto)

E' qualcosa che va oltre l'immaginazione.
L'efficienza, il servizio, il rispetto per i clienti e/o viaggiatori, per i nostri fenomenali managers è qualcosa al di là di qualsiasi sforzo dell'immaginazione.
Bisogna comparare le nostre tariffe con la qualità espressa dalle nostre aziende e non fare improponibili paragoni con la normativa spagnola o con il modello francese e tedesco.
Loro viaggiano alla velocità della luce e attraversano le galassie. Lasciamoli stare.
E come direbbe Carl Sagan: la possibilità che dietro al ragionamento di un manager italiano ci sia un cervello sarebbe meno di una su un milardo di trilioni di trilioni.
Qualsiasi persona con tutti i neuroni ben collegati (bosoni esclusi) e strapagata con i soldi dei contribuenti eviterebbe di fare affermazioni da avanspettacolo e chiederebbe scusa per la sua incapacità.

E toglierebbe anche il disturbo.
Si, perché oltre ad essere dannosi, Dr. Soprano e Dr. Moretti, siete anche fastidiosi.
Sicuramente più delle zecche e pulci che infestano i treni. Almeno loro non rilasciano dichiarazioni ...

Augusto Druso

venerdì 26 settembre 2008

Nei treni solo cani piccoli e in gabbia - di Elvira Serra - www.corriere.it

Sarà richiesto anche un certificato veterinario. Le misure prese dopo gli assalti di zecche e pulci

MILANO — Via i cani, via le zecche. La sintesi forse è eccessiva. Ma è più o meno così che il Gruppo Ferrovie dello Stato intende occuparsi del problema di pulci e affini nei vagoni. Dal primo ottobre, infatti, non sarà più possibile far salire sui treni cani di media e grossa taglia, cioè quelli che pesano più di sei chili. Mentre i più piccoli, e tutti gli altri animali, dovranno viaggiare dentro il trasportino.
E non basta. Su indicazione dell'Istituto superiore di sanità, ogni viaggiatore che non faccia parte del genere umano avrà bisogno di un certificato del veterinario (rilasciato da meno di un mese) che ne attesti l'assenza di «infestazioni o patologie trasmissibili». Sono esenti «i piccoli pesci». «I cani guida per ciechi continueranno tranquillamente a viaggiare», specifica l'amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. Ma ci tiene a chiarire che le iniziative anti-zecche sono tre. «Le norme sul trasporto dei cani, certo: e anzi voglio sottolineare che gli animali non pagheranno alcun biglietto. Ma abbiamo in cantiere anche modernissime procedure di disinfestazione, a caldo e a freddo, con certificazione di qualità: saranno impiegate dal 1˚ ottobre. E poi ci affideremo a nuove ditte per i servizi di pulizia, i primi bandi scadranno venerdì prossimo».
La sanzione per i trasgressori è di 100 euro, pari a quanto le Ferrovie pagherebbero per far disinfestare il vagone. Per tutto il mese di ottobre, però, chi non avrà il certificato del veterinario non dovrà pagare la multa. «Ci siamo adeguati alla normativa spagnola, un Paese che ha molte analogie con il nostro, a partire dal clima», conclude Soprano. Ben sapendo che il provvedimento non accontenterà tutti i proprietari dei sette milioni di cani presenti in Italia. Con un limite di sei chilogrammi, resteranno fuori dalle carrozze bassotti, dalmata, cocker e meticci. Per dirne alcuni. Senza contare i gatti obesi (i felini in tutto sono sette milioni e mezzo).

E infatti non si fanno attendere le reazioni degli animalisti. «Questo furore igienista è ridicolo. Quale sarà il prossimo passo? Il controllore guarderà le unghie e le orecchie di chi viaggia?», sbotta l'onorevole Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Enpa. «Trenitalia non può pensare di eliminare le zecche. Se assicurasse servizi di pulizia decenti, il problema non si presenterebbe nemmeno. Ci opporremo con i nostri legali». Farà lo stesso la Lav. Il presidente della Lega antivivisezione Gianluca Felicetti annuncia: «Il 1˚ ottobre saliremo sui treni con cani di media e grossa taglia, vediamo se ce lo impediranno». Quanto al «modello spagnolo», non transige: «L'esempio va preso dalle aziende che funzionano, come quelle inglesi. La Spagna non ha proprio nulla da insegnarci». In definitiva: «Noi faremo ricorso in ogni sede. Questo provvedimento è gravissimo e in controtendenza con quanto avviene nelle ferrovie di tutto il mondo e con l'orientamento di molte aziende del trasporto locale e delle compagnie di navigazione».
Il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, giorni fa cercato una mediazione. «Se le FS disponessero la presentazione obbligatoria di un certificato che attesti la profilassi antiparassitaria, mi aspetto un atto di collaborazione da parte dei veterinari perché questo certificato sia rilasciato gratuitamente». I consumatori dell'Aduc hanno replicato così: «Prima di parlare a vanvera su cani e gatti, provvedano a pulire bene le carrozze e a licenziare chi lo fa male».


Elvira Serra - 22 settembre 2008 - www.corriere.it


Quando viene designato a capo di un'azienda importante un "fenomeno" di tanta polverosa sapienza che riesce ad affermare «Ci siamo adeguati alla normativa spagnola, un Paese che ha molte analogie con il nostro, a partire dal clima» immagino che si riferisca al fatto che in Spagna, ogni treno che arrivi con cinque minuti di ritardo rimborsa l'intero importo del biglietto e si ispiri a quel modello.
Invece il nostro "fenomeno da paese paranormale", Amministratore Delegato di un'azienda che ha la qualità del servizio offerto equivalente al numero jolly di un'estrazione della lotteria e che quando i suoi treni arrivano in orario ci sono i fotografi ad immortalare l'evento, si riferisce ad una sua geniale soluzione per risolvere il problema dei suoi vagoni discarica eliminado un numero elevatissimo di potenziali inquinatori (i treni sono pieni di cani e gatti viaggiatori) del sistema di trasporto passeggeri su rotaia: gli animali domestici di peso superiore a 6 Kg.!!
Ma dobbiamo essere felici di tanta copiosa ed illuminata fantasia: abbiamo iniziato l'era dei managers strappati alla carriera cabarettistica!!
Vorremmo forse tornare ad arrivare in ritardo senza un Amministratore Delegato che ci regali sorrisi ad ogni viaggio?
All'esilarante fenomeno a capo di Trenitalia faccio presente una cosa: sono io che non faccio salire i miei cani sui suoi treni per evitare di contrarre infezioni e parassiti di varia natura. Anzi, a ben pensarci, dovrei evitare anch'io di salire sui suoi malsani vagoni ... a meno che insieme al biglietto non sia Trenitalia a presentare un certificato medico attestante l'improbabile igienizzazione delle carrozze viaggiatori. Ovviamente non superiore a 30 giorni.

Augusto Druso

giovedì 25 settembre 2008

Tanti piccoli Hitler - di Alessandro Robecchi (Il Manifesto)

La frase è di quelle che fanno fare un salto sulla sedia: “Già una volta c’è stato un tal signore che all’inizio sembrava un democratico e che poi ha fatto quello che ha fatto”. Parole (e musica) di Silvio Berlusconi, che stabilisce un altro record: è il primo leader mondiale nel dopoguerra ad attribuire una patente di democrazia nientemeno che a Hitler, forse punta al Guinness dei primati. Avendo decine di portavoce, giannizzeri e camerieri, Silvio Berlusconi è stato subito protetto da una fitta cortina di parole: voleva solo polemizzare con il presidente iraniano, non l’ha fatto apposta, non è cattivo, lo disegnano così, e tutte le scemenze che si sentono in contorno alle pittoresche esibizioni del capo del governo. Ma le parole restano, e anche se pure i sassi sanno che Hitler non è stato democratico nemmeno all’asilo, nemmeno in un attimo di distrazione, nemmeno per un nanosecondo e meno che mai “all’inizio”, l’ultima esternazione porta il suo piccolo mattoncino alla costruzione della Storia riveduta e corretta. Direte: ci vuol altro per fare il revisionismo storico! E infatti c’è molto altro. Appena una settimana fa, per dire, lo stesso Berlusconi, raggiunto dalla domanda “Lei è antifascista?”, aveva risposto con un secco “Io penso a lavorare”, una frase che dice molto. C’è il ministro della difesa che inneggia alle scelte dei repubblichini di Salò. C’è la serena analisi storica del sindaco di Roma, per cui il fascismo non era niente male prima di distrarsi un attimo e varare le leggi razziali (ops! gli sono scappate). Insomma, ad Alemanno non dispiaceva per niente, il Puzzone, almeno “all’inizio”. Esattamente quel che dice Berlusconi del Führer, quel famoso democratico (all’inizio). Siamo garantisti, non siamo di quelli che pensano che tre indizi fanno una prova, ma non vorremmo arrivare al punto che cinquanta indizi fanno un campo di sterminio. E i segnali sono davvero tanti, troppi, per non allarmare qualunque democratico italiano. Le incredibili esternazioni di Dell’Utri sui libri di storia nelle scuole, che vanno riscritti perché c’è troppa Resistenza. I manifesti a Roma con scritto “me ne frego”. Il crociato Borghezio in versione neo-nazi a Colonia. La signora Santanché che implora di entrare in Forza Italia dopo aver inneggiato al Ventennio. I numerosi deputati apertamente fascisti eletti con le liste del PdL. Potrei continuare a lungo. Non c’è giorno che la cronaca non offra le gesta di qualche ardito che porta il suo mattoncino al cantiere del revisionismo. Manuela Clerici, di An, presidente di Viareggio Versilia Congressi Spa, vuole levare dal palazzo la lapide commemorativa della strage di Sant’Anna di Stazzema, ci ha provato anche con le sue mani, dopo che i dipendenti si erano rifiutati. Altra cronaca: il 20 settembre si celebra la breccia di Porta Pia, bene, uno pensa: ditemi qualcosa di laico. E invece ci si ritrova al cospetto di un commosso ricordo dei soldati papalini che eroicamente difendevano lo Stato Pontificio. E allora, quanti indizi servono per fare una prova? E’ abbastanza evidente che nella sua sostanza ideologica l’area culturale in cui naviga e prospera la destra italiana vive con fastidio certe evidenze storiche. Pensa – e lo dice – che quel trucido periodo di ferocia e ingiustizia che fu il fascismo non era proprio tutto da buttare. Perché tanto astio? A parte la voglia di rivincita degli sconfitti, vien da pensare, c’è una certa urgenza di rivalutare quei metodi: uomo forte, decisionismo, il duce ha sempre ragione, saluto al duce (e il grembiulino, l’alzabandiera, a quando i littoriali? E l’Impero?), un fascino irresistibile. Insomma, uno mediatico simile a quello che si vede ogni sera nei telegiornali Mediaset e nella propaganda governativa, una voglia sfrenata di “uomo della provvidenza”, la tentazione di vedere nel bilanciamento dei poteri di una democrazia non una conquista, ma un fastidioso ostacolo. Non è antifascista, ma pensa a lavorare. Bravo! Tanto se i treni non arrivano in orario, per tacere degli aerei, è colpa dei sindacati. Nostalgia canaglia.

http://www.alessandrorobecchi.it - 23/09/08

martedì 16 settembre 2008

Cattive compagnie (di bandiera) - di Marco Travaglio

S’è cacciata in un bel guaio, Emma Marcegaglia, nell’ansia di portare la sua razioncina d’oro alla Patria. Cioè il suo oboletto all’AliSilvio. Strapazzata perfino dal giornale della sua Confindustria per la penna dell’economista liberale Alberto Alesina, concorre col penultimo predecessore Antonio D’Amato al record di servilismo filogovernativo in viale dell’Astronomia. Quando parlerà di libero mercato, qualcuno le ricorderà che è entrata in una compagnia aerea nata dalla sospensione delle regole antitrust con modifica ad hoc di tre leggi. Quando esalterà il rischio d’impresa, qualcuno le rammenterà che il governo le ha consegnato la nuova Alitalia ripulita da debiti ed esuberi (a carico dei contribuenti). Quando siederà a trattare col governo per conto degli imprenditori, qualunque posizione assuma, sarà sospettata di averla assunta per ripagare il governo della grazia ricevuta. Quando un socio di Confindustria rischierà il crac, la Emma dovrà spiegargli come mai la sua impresa deve fallire, mentre Alitalia no. Solo pochi mesi fa, sotto Luca di Montezemolo, l’associazione degli industriali aveva mollato alla classe politica uno schiaffo morale, cominciando a espellere i soci che pagano il pizzo anziché denunciare il racket mafioso. Ora quel patrimonio di legalità, nonostante gli sforzi del presidente siciliano Ivan Lo Bello, va rapidamente evaporando. Questione di coerenza. Il gruppo Marcegaglia, pochi mesi fa, ha patteggiato per corruzione al Tribunale di Milano a proposito di una tangente pagata nel 2003 a un manager dell’Enipower in cambio di un appalto: pena pecuniaria 500 mila euro e 250 mila di confisca alla Marcegaglia Spa, pena pecuniaria di 500 mila euro e 5 milioni di confisca alla controllata NE Cct Spa, 11 mesi di reclusione patteggiati dal vicepresidente Antonio Marcegaglia (fratello di Emma). Il padre Steno, invece, è stato condannato dal Tribunale di Brescia a 4 anni per la bancarotta Italcase-Bagaglino. Nello stesso processo di primo grado, sono stati condannati Roberto Colaninno (anche lui a 4 anni) e il banchiere Cesare Geronzi. E, guarda un po’, Colaninno è il nuovo presidente della nuova Alitalia, mentre Geronzi è indicato fra i grandi sponsor dell’operazione. Ma la cordata è impreziosita anche da un altro condannato in primo grado, il costruttore Marcellino Gavio (già arrestato nel ’93 per Tangentopoli, dopo mesi di latitanza all’estero, s’è appena buscato 6 mesi per violazione di segreto investigativo) e dal pregiudicato Salvatore Ligresti (2 anni e mezzo definitivi per Tangentopoli). Ora, espellere chi non denuncia il racket mafioso è un’ottima idea. Ma chi paga il pizzo in Sicilia, di solito, ha la lupara alla tempia. Chi paga mazzette in Lombardia no. Con che faccia la Confindustria caccia chi subisce il racket (e per la legge è vittima di un reato) e non chi sgancia tangenti (e per la legge è colpevole di un reato)? Sarebbe come se il ministro Gelmini denunciasse le promozioni facili al Sud e poi volasse a Reggio Calabria per dare l’esame da avvocato. Per dire.

Marco Travaglio - 14/09/08 - http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/

mercoledì 3 settembre 2008

Il papabanner - by Il Burbero Scontroso

Oggi mi è successa una cosa strana, che mai mi sarei aspettato. Sono stato denunciato per il Papabanner e, come forse alcuni si sono accorti, esso è sparito da tutti i siti. E stavolta non per un server down qualche ora.
Ecco la storia, in forte ritardo vista la mia poco frequente comparsa su internet. Ringrazio il buon Marco per essersi subito indignato e aver sparso la voce (103 punti su OkNotizie non è male).

I DATI DI FATTO: da poco più di due anni faceva bella mostra di sè su questo blog un piccolo banner che avevo chiamato "Papabanner". L'avevo messo a disposizione di chiunque volesse copiarlo anche nel proprio sito, attraverso il codice html. Più di 500 siti da quel momento hanno sposato la mia modesta iniziativa, nata un po' per gioco.Il banner rappresentava Ratzinger (una foto originale, non manipolata), con una scritta che diceva "Il Papa condanna questo blog" o, in un'altra versione, "Sito scomunicato". I motivi di questo banner li spiegai in questa pagina. Mi sembra chiaro, a parte il tono ironico, il significato: il banner etichetta in modo goliardico il sito come un luogo in cui si esprimono opinioni (filosofiche, politiche, chiamatele come volete) DIFFORMI da quelle della Chiesa Cattolica (si parla quindi di semplice diritto di critica). Le posizioni della Chiesa sono rappresentate dal Papa, suo principale rappresentante, solo per sineddoche, non si tratta di un attacco personale.Il tono goliardico è dato dalle frasi. E' ovvio, che non si tratta di frasi da me falsamente attribuite al Papa col malizioso intento di spacciarle per vere ai poveri gonzi là fuori, nessun sano di mente credo arriverebbe a pensare questo. La ragione viene dai metodi da crociata (per non dire da inquisizione) con cui molti esponenti della Chiesa, come Bertone o Bagnasco, stigmatizzano senza mezzi termini ciò che non li compiace, dando delle assassine alle donne che abortiscono solo per dirne una delle più infami. Mi pareva simpatico autoscomunicarmi per il mio ateismo filosofico e il mio laicismo politico, e così inserirmi idealmente tra le persone invise alla Chiesa.
Insomma, per farla breve, questo Papabanner non voleva offendere nessuno e, anche sforzandosi, non credo si possa attribuirgli più significati di quelli esposti (che tra l'altro erano già ben spiegati a suo tempo nell'apposita pagina): diritto di critica e un po' di ironia. Se uno invece è d'accordo col Papa, perfetto, che non si prenda il banner, non c'è bisogno di insultarmi come molti hanno fatto, attaccandomi personalmente, offendendo me e i miei congiunti. Dei veri cristiani!Per farla ancora più breve, qualcuno mi ha denunciato per questo. E il Papabanner è sparito.

I FATTI NON ACCERTATI: Non so bene cosa sia successo. Quello che so è che oggi mi ha chiamato una persona che si occupa della gestione dell'hosting su cui si trovava il banner, dicendomi che la polizia li aveva contattati, parlando di una denuncia, e che mi avevano bloccato lo spazio web, oscurando perciò il banner. Lì per lì sono rimasto basito, non sono riuscito a fare una serie di domande che mi si sono accavallate nella mente solo dopo, l'unica cosa di cui sono riuscito a discutere era che reato mi si contestava, dato che ci vuole del buono per cavare un insulto dal banner, figuriamoci un reato. Il tizio è stato comprensivo "eh, guardi, in effetti anche per me...".Ciò che ora mi chiedo è: è la polizia che ha chiesto all'hosting di bloccarmi? Non mi pare probabile. Quello che mi pare più probabile è che la polizia li abbia contattati, avvisandoli del fatto che c'era una denuncia a carico di uno che usava quello spazio e, tra il vedere e il non vedere, abbiano deciso di bloccarmi per evitare di passare eventuali casini. I cagasotto. Ma questa fantomatica denuncia non è arrivata a me, la polizia non si è ancora fatta sentire, quindi suppongo e spero che vi si siano fatti una risata su e l'abbiano scaricata nel cesso. Dubito infatti che la cosa avrà seguito, almeno da parte della polizia, mi sembrerebbe strano. Se fosse così semplice sbarazzarsi dei siti che non ci piacciono saremmo tutti lì a denunciare il sito che insulta Berlusconi, Prodi, Veltroni, Bush (e per ognuno di questi ce n'è a pacchi, anche di pesantissimi) o qualunque capo di stato ci stia simpatico, ottenendone immediatamente l'oscuramento. Ricordo che ci sono fior di siti che danno del nazista a Ratzinger! Perchè non denunciare quelli?Ad ogni modo che ci siano dei mitomani che non hanno altro da fare se non denunciare chi non gli piace, mi pare piuttosto grave. Mi piacerebbe molto sapere nome e cognome, ma non credo che la polizia me li darà.

L'IMMEDIATO FUTURO: Domani mattina cercherò di chiamare la Polizia Postale e nuovamente quelli dell'hosting per capire di più della situazione.Ad ogni modo il Papabanner risorgerà. Penso che lo sposterò su un sito oltreoceano, gli darò una pagina dedicata al di fuori del blog e manderò una mail a tutti quelli che lo avevano, per segnalargli il nuovo banner. Ho in mente anche alcune altre cosette, come un contest di grafica per creare i nuovi Papabanner e altro.Grazie a tutti quelli che hanno supportato il Papabanner, non abbandonatelo, risorgerà dalle sue ceneri!

17/08/08 -
http://burbero.splinder.com/post/17834222/Denuncia+per+il+Papabanner