lunedì 29 dicembre 2008

Era il 2008!

Stasera ho passato qualche ora a cercare in Internet una lista di quante guerre sono in corso nel mondo: una lista univoca non esiste. Ma ho trovato vari siti che ne parlano: Peace Reporter, Amnesty International e tanti altri ancora. Un elenco abbastanza esauriente di organizzazioni che seguono questo argomento lo trovate su wikipedia, digitando "conflitti in corso". Tra le tante pagine che ho trovato, mi sono soffermato su quella che potete vedere cliccando qui ed esplorandola http://www.alertnet.org/map/index.htm: mi è parsa la più significativa e la più completa, perché forse è riduttivo capire "solo" quante guerre sono in atto, oggi. Certo, non è una cartina geografica che può farci capire la tragedia immensa anche di una sola vita spezzata da una pallottola, da una bomba o da un machete, o dalla mancanza d'acqua e di cibo, o da condizioni sanitarie inimmaginabili, o da malattie epidemiche che potrebbero essere curate con pochissimo: tragedie che succedono migliaia di volte al giorno, lontane da noi (ma in realtà non più distanti di tanti posti dove andiamo in vacanza, a poche ore di volo). E non è mia intenzione, qui, analizzare i motivi di tutto questo sfacelo nè stilare elenchi di buoni e cattivi: li ho in mente per me, in maniera epidermica, forse anche superficiale e ingenua. Posso però cercare di riflettere sulla fragilità di questo pianeta e chiedermi se è così che lo vorrei. E cosa potrei fare per migliorarlo anche solo in maniera infinitesimale. Ecco, è questo che ho pensato cercando di osservare a fondo, col cuore e con la mente, una mappa geografica che cambia colore, altrimenti fredda, arida, insignificante. Forse Tacito, disse che "la debolezza umana fa sì che i rimedi vengano sempre dopo il male"... Nei miei sogni, per l'anno nuovo, vorrei poter dire che non è vero!

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