Nero su Bianco, per chi avrà voglia di leggere, ecco il comunicato stampa della Procura di Napoli che motiva l'arresto di un imprenditore, gli arresti domiciliari per altre dodici persone e la richiesta dell'autorizzazione a procedere nei confronti di due parlamentari della Repubblica Italiana, per una ennesima storia di appalti truccati. Per carità, non è il testo di una condanna, sono solo motivazioni e dunque finché il reato non è dimostrato tutti gli interessati sono da considerarsi innocenti. Ma se avrete la pazienza di leggere l'articolo forse alla fine concorderete con me che non sono singole falle nel sistema: è il sistema che è fallato, marcio. Ed è ormai riduttivo pensare che sia solo la politica a dover essere riformata! Quando per "guidare" un appalto servono varie competenze, e tutte quelle "competenze" alla fine convergono, si ritrovano, collaborano e centrano l'obiettivo desiderato, dal politico all'imprenditore, dall'amministratore locale all'impiegato comunale, fino ad arrivare al finanziere depistatore, allora non si può più solo parlare di mele marce, di singoli episodi. La mafia c'è, esiste, e siamo noi.
http://static.repubblica.it/napoli/pdf/nota_procura.pdf
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1 commento:
Notevole.
La mafia siamo noi. I genocidiari (ho ritrovato un tuo vecchio articolo su mons. Seromba) siamo noi.
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